Morte del cinema italiano (Libro)

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Siete amanti della “settima musa”, come viene definita l’arte cinematografica? Avete amato i grandi Fellini, Visconti, Zeffirelli, Mastroianni, Gassman, Sordi, e ora li rimpiangete perché non trovate valide alternative? Ma soprattutto, com’è possibile ascoltare interviste di Quentin Tarantino o Steven Spielberg o altri che affermano di aver appreso “il mestiere” dai nostri grandi registi italiani? Com’è accaduto che da faro illuminante del cinema mondiale siamo divenuti terra di conquista delle major americane e comunque straniere? Esiste un colpevole per tutto questo? Sì, anzi, più di uno. Un ministro sopra tutti, Dario Franceschini, il suo sistema di potere el a sua arma: il tax credit. Ma anche la cultura di una sinistra prepotente ed egemone che ci ha imposto un modus operandi che ha sfasciato un mondo magico, “la fabbrica dei sogni” come definiva il cinema il grande regista americano Billy Wilder. Esiste una soluzione per risollevare le sorti di un settore nazionale creatore di cultura e arte? L’autore, eminente avvocato, esperto del mondo del cinema e del diritto, ce la illustra in un saggio che tutti gli amanti del cinema dovrebbero leggere e che raccoglie, tramite i suoi articoli, la testimonianza costante della lotta contro gli sprechi e i privilegi. Questa opera letteraria è in vendita su Amazon in versione ebook e in carta al prezzo di 15€ per 298 pagine. Per leggere l’anteprima e acquistarlo, clicca sul carrello Amazon. Chi volesse la copia in carta, lo può comprare anche qui inviando una richiesta a presidente@breedizioni.com e lo riceverà direttamente a casa.

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Morte del cinema italiano